La vita della scrittrice del gotico Ann Ward Radcliffe (Holborn, 1764 – Holborn, 1823) è incerta e avvolta nel mistero. Già nell'ottocento la poetessa Christina Rossetti provò a raccontarne la biografia, ma il suo progetto si arenò per mancanza di informazioni.
Le poche notizie in nostro possesso provengono quasi esclusivamente dal Memoir, una biografia commissionata dal marito tre anni dopo la scomparsa della scrittrice e affidata alla penna di Thomas Noon Talfourd. Il Memoir mostra una figura schiva, fortemente attaccata al senso di decoro britannico e che al successo di pubblico procuratole dai suoi romanzi e alla mondanità, preferì la riservatezza della propria abitazione.
Ben testimoniate e più sicure sono invece le influenze che la scrittrice ha avuto su autori successivi: da M. G. Lewis, al Melmoth di Maturin, per arrivare a Scott e Edgar Allan Poe ne Il ritratto ovale.
W. D. Howells in Heroines of Fiction le assegnerà l'epiteto di Mistress of the art of suspense per il contributo letterario da lei dato al gothic romance: Castles of Athlin and Dunbayne (1789), A Sicilian Romance (1790), The Romance of the Forest (1791), The Mysteries of Udolpho (1794), The Italian (1797) e Gaston de Blondeville (1826).
(a cura di Duccio Melani)